"Questa è la storia di una donna e di un uomo che si amarono in pienezza, evitando così un'esistenza banale. L'ho serbata nella memoria affinché il tempo non la sciupasse ed è solo ora, nelle notti silenziose di questo luogo, che posso infine raccontarla. Lo farò per quell'uomo e quella donna che mi confidarono le loro vite dicendo: prendi, scrivi, affinché non lo cancelli il vento."
Con questo splendido aforisma Isabel Allende introduce il libro vero e proprio. Proseguendo la lettura è evidente che si riferisce ad una coppia in particolare tra quelle che incontreremo lungo la narrazione, quella di cui racconterà minuziosamente l'incontro, la nascita e la fase giovanile e ci preannuncerà a grandi linee il futuro. Nonostante questo mi piace pensare che sia riferito anche a tutte le altre coppie che animano il romanzo, ognuna profondamente diversa dall'altra, ognuna con fondamenta differenti eppure sempre sostenute negli anni, come spesso accade, dalla sua componente femminile.
Fa da sfondo al romanzo il periodo della dittatura, gli abusi perpetrati sulla popolazione inerme, il dolore di chi perde i propri cari senza sapere il destino che hanno avuto e piange su case e tombe vuote, e su di esso si intrecciano le vicende dei protagonisti.
Purtroppo, nonostante come in tutti i suoi romanzi l'autrice sia riuscita a creare un'atmosfera corale e intrigante, in questo mi sembra abbia ecceduto con la passione da romanzo rosa. Naturalmente, al di là di questo, rimane un romanzo da leggere come tutti quelli della grande autrice.

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