L'ombra delle colline - Giovanni Arpino
Pag.114 - Ma soprattutto ciascuno pareva avesse gran bisogno solo di restringersi attorno alle proprie ossa, alla visione dell'unico giorno che si andava vivendo e che bisognava portare alla fine. Le umili, intoccabili necessità quotidiane, entro le quali ci si voleva considerare al riparo e nel giusto, assolti, sembravano ai più l'unico schermo da opporre a tutto quel sanguinoso frastuono.
Pag.138 - Il porto appariva lurido, tra rugginosi arti in abbandono, un gigante morto che la rigidità cadaverica costringe, tra ginocchi inchiodati, leve nelle braccia, pinze di dita, a giacere orribilmente scomposto.
Pag.181 - Privo della necessaria perizia che consente a un uomo di destreggiarsi e sopportarsi entro i limiti della sua stessa disordinata materia.
Pag.227 - Forse potremmo essere contenti così come siamo, se non sapessimo ciò che siamo stati.
L'OMBRA DELLO SCORPIONE - Stephen King
Pag.184 - Riluttante, tornò da lei e cominciò a sfilarle la camicia da notte. Ma quando l'ebbe tolta e lei giacque nuda davanti a lui, la paura scomparve e lui sentì solo pena - una pena che arrivava così nel profondo da dargli un dolore fisico; e riprese a piangere mentre lavava il corpo e poi lo vestiva come era vestito quando lei era partita per Lake Portchartrain. E quando fu vestita come fosse stato quel giorno, lui la prese in braccio e la portò giù alle pompe funebri nei suoi merletti, oh, nei suoi merletti: la portò come uno sposo che varca una soglia interminabile con la sua adorata tra le braccia.
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