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Bellissima e lontana

mercoledì 15 aprile 2020

Il monachicchio

Il monachicchio è, secondo la tradizione lucana, uno spirito della terra che custodisce tesori nascosti nella natura : i fianchi dei monti, il fondo delle grotte, il fitto delle foreste sono pieni di oro lucente, che aspetta il fortunato scopritore. Soltanto, la ricerca dei tesori non va senza pericoli, perché è opera diabolica. E' inutile frugare a caso la terra: i tesori non appaiono che a colui che deve trovarli. E per sapere dove sono, non ci sono che le ispirazioni dei sogni, se non si ha avuto la fortuna di essere guidati da uno dei monachicchi.
Il tesoro appare in sogno, al contadino addormentato, in tutto il suo sfolgorio. Lo si vede, e si vede il luogo preciso in cui sta. Non rimane che andare a prenderlo. Ma bisogna andare di notte: di giorno il tesoro sfumerebbe. Bisogna andarci soli, e non confidarsi con anima viva: se sfugge una sola parola, il tesoro si perde. I pericoli sono spaventosi, nel bosco si aggirano gli spiriti dei morti: ben pochi animi sono così arditi da mettersi al cimento, e da portarlo, senza vacillare, a buon fine. E' molto più facile e meno deludente che non seguendo le indicazioni dei sogni, trovare un tesoro quando si riesce a farsene insegnare il nascondiglio, e a farcisi accompagnare da uno dei piccoli esseri che conoscono i segreti della terra. I  monachicchi sono gli spiriti dei bambini morti senza battesimo: ce ne sono tantissimi, poiché i contadini tardano spesso molti anni a battezzare i propri figli. Quindi i monachicchi sono esseri piccolissimi, allegri, aerei: corrono veloci qua e là, e il loro maggior piacere è fare alle persone ogni sorta di dispetti. Ma sono innocenti: i malanni non sono mai seri, hanno sempre l'aspetto di un gioco, e, per quanto fastidiosi, non ne nasce mai nulla di grave. Portano in capo un un cappuccio rosso, più grande di loro: e guai se lo perdono: tutta la loro allegria sparisce ed essi non cessano di piangere e desolarsi finché non l'abbiano ritrovato. Il solo modo per difendersi dai loro scherzi è appunto di cercare di afferrarli per il cappuccio: se si riesce a prenderglielo, il poverino ti si butterà ai piedi, in lacrime, scongiurandoti di restituirglielo, e pur di riaverlo ti prometterà di svelarti il nascondiglio di un tesoro. Ma tu non devi accontentarlo finché non ti abbia accompagnato, perché non appena riavrà il suo prezioso copricapo fuggirà e non manterrà la promessa.
da Cristo si è fermato a Eboli, Carlo Levi

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