Parte lento questo libro,lento come il treno che dalla provincia porta nella grande cittá dove, nonostante i tuoi sentimenti di rivalsa e di ribellione, le tue idee rivoluzionarie e le tue inclinazioni terroristiche entri inevitabilmente a far parte dell'ingranaggio produttivo capitalistico e, senza che nemmeno te ne accorgi, cambi.
Ma poi si mette a correre questo libro, e tu via a corrergli dietro un pò senza fiato per la risata che ti vuol salir dalla gola leggendo le nuove parole che l'autore mette giù come bombe e che da sole valgono interi capitoli di libri morti e scialbi per quanto sono azzeccate , e poi ancor senza fiato per la rabbia che ti viene a veder che dopo tanti anni le cose che dice non sono cambiate per niente, e poi ancor di più senza fiato per l'angoscia che ti prende a sentirgli raccontare della vitá di cittá che quasi quasi, a pensarci bene, Marcovaldo viveva felice in confronto .
E poi,lasciatemelo dire,certe parole da sciacquarti gli occhi, che ci vuole il dizionario per capire cosa voglion dire, e che così belle e distinte rendono ancor più spaventosa,triste e squallida la realtá che sono scomodate a descrivere!
Insomma...leggetelo! Un vero gioiellino.

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