La mia città

La mia città
Bellissima e lontana

venerdì 10 aprile 2020

La pianista - Elfriede Jelinek , 1983

Niente sfugge al dissacrante sarcasmo dell'autrice: la maternità, la famiglia, l'amicizia, la femminilità, l'arte, l'amore. Tutto è preso in esame e poi presentato nei suoi aspetti più indegni e cupi.Eppure questa distruzione è preludio di una nascita, infatti al disopra delle rovine ciò che si staglia è la figura dell'anima tormentata e,dalle macerie di ciò che è stato demolito, la polvere che si alza è quella dell'angoscia brutale,della solitudine siderale e dell'inettitudine ai più semplici rapporti umani che,se da una parte aliena completamente la protagonista alla nostra comprensione, dall'altra la pone come simbolo e come vittima esemplare di ogni sopruso che la società può perpetrare sull'individuo. E quello che si impone in tutto il romanzo è il terribile dolore del soggetto la cui anima è stata piegata forzata, contorta e resa infine del tutto incapace di esprimersi non solo agli altri ma anche a se stessa.
Romanzo molto cupo, a mio parere non un capolavoro, ma che comunque crea pienamente "l'atmosfera", l'aura emotiva che l'autrice voleva trasmettere. 
(

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