"Amore, scrivimi, non lasciarmi in pena, una frase, un rigo appena calmeranno il mio dolor."
La storia si svolge attorno ad uno dei protagonisti, Juan Carlos, la cui vita viene in contatto, più o meno direttamente, con quella di tutti gli altri. La struttura non convenzionale della narrazione ci permette di conoscere persone e fatti sia dal punto di vista di tutti i personaggi coinvolti che da quello del narratore. Inoltre di ognuno veniamo a sapere, quando meno ce lo aspettiamo, tramite domanda e risposta fatta e data dall'autore stesso, la cosa che più gli piacerebbe e la cosa di cui ha più paura, in un'aspettata confessione della quale nemmeno loro hanno coscienza.
La figura di Juan Carlos non spicca né per bontà, né per intelligenza, o cultura o rettitudine, onestà, o altruismo.Anzi, al contrario,egli prende tutto quello che può da ognuno degli altri personaggi, senza farsi scrupolo di tradirli o ferirli. Ma, nonostante le sue scarse qualità e i suoi notevoli difetti, trapelano tra le righe la sua grande disperazione e la sua grande angoscia, dovute al fatto che ,
tutti quelli di cui lui approfitta, hanno, nonostante lui e a dispetto di lui, un domani di cui lui non farà mai parte se non nel ricordo, poiché lui un domani non potrà averlo. E nonostante egli cerchi di spremere dalla vita tutto quello che riesce, e nonostante la sua bellezza, il suo fascino e il suo successo con le donne, e le serate passate a giocare e a bere con gli amici, lui sa che non potrà mai più avere tutto quello che gli altri hanno senza sforzo: la possibilità di vivere il domani, di vedere gli anni futuri, di crescere, di invecchiare. E mentre la risposta alla domanda "Di cosa ha paura" è per ognuno una risposta contingente e relativamente semplice, per lui è una risposta esistenziale, perché la paura di Juan Carlos è quella, ben fondata, di morire.
Nell'insieme ognuna delle vite incontrate lungo la narrazione è piena di miserie, desideri non realizzati, compromessi e dolore. Ma d'altra parte, quale vita in parte se non completamente, non lo è? La differenza è che la vita di Juan Carlos, diversamente dalle altre, è una meteora, che è passata in fretta, ma ha lasciato una scia di cenere: egli ha invidiato tutti a causa del proprio destino amaro, e non ha avuto scrupoli di portare dolore nel destino altrui, né provato pena per la morte prematura e violenta del suo migliore amico (non era forse quasi gioia quella provata?); e le azioni compiute nei pochi anni da lui vissuti si trascineranno con conseguenze dolorose nella vita di tanti, eppure...egli nonostante tutto, non sarà ricordato solo con amarezza ma anche con grande amore e rimpianto. Bel libro.

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