La mia città
Bellissima e lontana
venerdì 10 aprile 2020
Riflessioni su Christa T: - Christa Wolf , 1968
Riemerge prepotente anche in questa opera,come in tutte quelle scritte dagli intellettuali cresciuti all'ombra della stretta di uno stato totalitario,il bisogno di affermare la salvaguardia di quella preziosa diversità individuale che non si acquieta nella norma prevista dall'apparato,che non si accontenta di fungere da comparsa in una recita sociale prestabilita,e che - proprio perchè non disposta a rinunciare al sogno,al riso,allo spreco-costituisce la premessa dei grandi mutamenti radicali. I guizzi anarchici della protagonista segnalano "la paura di tutto ciò che é stabilito,determinato", l'orrore dell'usura quotidiana generata dalla caduta della speranza.
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