Fino a metà libro non ho fatto che lamentarmi di quanto fosse noioso e poi...quattro stelline!
All'improvviso il libro ha preso il volo!
Ma cosa è successo? Sinceramente tutta la prima parte del libro mi ha davvero annoiata:non riuscivo proprio ad appassionarmi alla stucchevole vita delle due protagoniste,le sorelle Schlegel,apparentemente liberali e moderne ma alla fine tanto tanto perbenino. Poi ho iniziato a provare una fortissima antipatia per la più grande delle due,che man mano la storia andava avanti si mostrava sempre più noiosa e convenzionale.
Persa nella contemplazione del paesaggio inglese nel bel mezzo di una conversazione;desiderosa di compiacere il suo futuro sposo nonostante le sue iniziali convinzioni pseudo femministe;pronta a contrastare la sorella nel momento in cui essa dimostra di avere il coraggio di far le scelte che lei invece ha rinnegato;subito pronta a nascondere la testa sotto la sabbia davanti a ciò che non le piace o si rivela meschino nel carattere del suo futuro marito, in nome della convinzione malata che i difetti di lui (prosaico,materiale,prepotente,maschilista e sentimentalmente ottuso) verranno miracolosamente redenti dal suo amore. Ed eccola infatti che ,dopo uno dei rari momenti di tensione presenti nella prima parte del libro,quando finalmente ci si aspetta da parte sua un'orgogliosa e appassionata reazione ,mette a tacere il proprio conflitto interiore dicendosi:"Here was the core of the question.Henry must be forgiven,and made better by love;nothing else mattered."
Lei è una donna intelligente,ma piuttosto che esprimere chiaramente le proprie idee e le proprie convinzioni,preferisce agire in modo piuttosto subdolo manovrando il marito senza che lui se ne renda conto,ed in apparenza è talmente sottomessa e ben addomesticata che di lei il marito si compiace di pensare :"Her cleverness gave him no trouble,and,indeed,he liked to see her reading poetry or something about social questions;it distinguished her from the wives of other men.He had only to call,and she clapped the book up and was ready to do what he wished."
Che dire?
La celebrazione della sottomissione femminile,l'apoteosi della gattamorta che ottiene ciò che desidera non per la forza delle sue convinzioni ma con moine e sotterfugi,non per suo diritto ma per gentile concessione del marito padrone buono non come compagno di vita ma come nemico da abbindolare....E intanto continuava a venirmi in mente Sibilla Aleramo che qualche anno prima di Forster aveva scritto quel suo libro fantastico e aveva vissuto una vita coraggiosa e senza compromessi!
E poi il colpo di scena! La gattamorta si trasforma! Finalmente apre gli occhi e capisce l'enormità della propria follia:dimenticare se stessa e i propri ideali,la propria sensibilità e l'amore per la propria sorella,in nome di un amore per un uomo il cui materialismo e la cui etica di borghese e squalo della finanza ,nonostante tutti i suoi sforzi,non avrebbe mai potuto cambiare!Questa improvvisa ma inspirata consapevolezza la porta a scegliere in modo categorico e definitivo tra due mondi spirituali che non possono coesistere,e in definitiva la salva e la rende vera eroina romantica del romanzo.
Fantastico! Il tutto magistralmente inserito in una serie inarrestabile di considerazioni bellissime e assolutamente mai banali sulla Vita ,la Morte e l'Amore e di colpi di scena appassionanti che ci fanno letteralmente divorare l'ultima parte del libro in attesa del finale.
Bel libro!

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